Passerà. Ma mi ha costretta a modificare i piani per il fine settimana: non mi fermo a dormire a casa della mia metà, che parte nel pomeriggio, ed ha reso meno intensa quest'ultima giornata passata insieme. Sono riuscita però a stargli vicina (a Lui, non al virus) in questo momento funestato da un lutto in famiglia e ho preparato dei fantastici biscotti di pasta frolla, quindi mi ha perdonato :) Il semplice bigliettino d'auguri che accompagna i biscotti destinati ad essere regalati è stato disegnato da me personalmente, fatto che non mi ha semplicemente permesso di risparmiare in termini monetari, ma mi ha reso felice di avere composto tutto con le mie manine, eccettuato il sacchettino che contiene i dolcetti, che purtroppo non ho potuto confezionare appositamente per l'occasione, ma ho dovuto acquistare a parte.
domenica 21 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
Considerazioni di metà percorso
Questo pomeriggio mi sono fatta forza ed ho resistito alla tentazione di restare chiusa in casa al caldo ed ho afffrontato la pioggia. Il primo atto che ho portato a compimento chiuso il cancello alle mie spalle è stato rompere l'ombrello, che si è scucito portando pericolosamente a nudo un ferro non appena l'ho aperto. Questo difetto si aggiunge ai due ferri piegati che ho scoperto ieri con stupore, visto che l'ombrello è relativamente nuovo. Non posso che rassegnarmi all'idea di acquistarne un altro appena possibile, sperando che questo resista ancora un poco.

Il colloquio di ieri pomeriggio è andato bene, ma la mia intervistatrice mi ha dato realisticamente poche speranze per questo mese perchè la selezione per cui mi sono presentata si è appena chiusa, quindi mi terrà in considerazione per la prossima, già aperta. Putroppo, colpa delle festività, è possibile mi si chiami a partire dal 7 gennaio e che il processo prenda tempo perchè la società di assicurazioni committente se la prende comoda quando sceglie i nuovi collaboratori, quindi il mio firmare oggi il rinnovo dove già stavo è stato purtroppo un atto più che sensato e saggio.
Ho un rapporto altalenante con il mio lavoro. Mi piace. Ma odio non poter aiutare efficacemente le persone che si rivolgono a me (o che capitano con me), costretta a temporeggiare e fornire mezze spiegazioni perchè non mi è possibile operare soluzioni concrete. Spesso il mio lavoro si conclude, nella pratica, nel reportizzare e rimandare incombenze agli altri uffici e ciò mi fa sentire impotente, specie se riconosco al telefono un utente con il quale ho già parlato la settimana prima e per cui il problema riscontrato non si è ancora risolto. Troppa empatia? Forse, ma è anche stupidità, sicuramente.
martedì 9 dicembre 2008
Prospettive lavorative

Il tempo è passato velocemente e il part time di sole quattro ore (l'unica opzione che mi garantiva di non dovere dare disponibilità per la notte) mi ha fatto pesare meno un impiego che ho trovato molto stancante. Mi occupo di customer care per un'azienda di internet/telefonia e i clienti non chiamano per dirmi quanto la ditta è brava e gentile, bensì, ovviamente, per lamentarsi di disservizi, fatture e magagne varie. Mi interfaccio con gente più o meno irata (mi sono capitate persone abbastanza calme, tutto sommato) e devo districarmi alla meglio nel fornire soluzioni a problematiche tecniche di primo livello e risposte per quanto riguarda lo stato di interventi richiesti a riguardo di un servizio per la prima volta fornito dall'azienda e che è partito colmo di disservizi nonostante il periodo di testing prima del grande lancio pubblicitario.
Lavorare solo mezza giornata mi ha permesso di riuscire a vedere qualche volta il mio ammore nel corso della settimana, ma i turni non mi sono stati sempre favorevoli. Iniziare alle 8 mi obbligava ad alzarmi alle 6.30 per non subire eventuali ritardi con i mezzi, visto che mi sposto con il bus, i turni pomeridiani invece mi permettevano di dormire al mattino, ma mi è capitato di lavorare dalle 16 alle 20 e quindi arrivare a casa per le 21 e cenare.
Proprio questa sera l'agenzia mi ha contattata per informarmi che avrò una proroga del contratto per un altro paio di mesi. Mi è venuta una depressione... Il giorno 8, nonostante fosse vacanza, ho lavorato e temo di trovarmi in postazione a Santo Stefano, o alle 8 del mattino il primo dell'anno. Sono proprio triste, solo oggi mi sono resa conto di essermi praticamente persa il weekend di Sant'Ambrogio, che non ho potuto trascorrere nella tranquillità come negli anni precedenti.
Non mi va proprio di continuare a lavorare in questo posto dove non c'è una turnistica fissa ma si scopre il proprio destino di settimana in settimana. Non voglio lavorare di nuovo il sabato e la domenica dalle 12 alle 16 e scoprire che c'è tanto lavoro quanto gli altri giorni perchè la gente chiama sempre e non riposa mai. Detesto dover rifilare alla gente aria fritta perchè i problemi sono stati segnalati ma nessuno sa quando e come saranno risolti. Odio non poter aiutare concretamente chi chiama.
Mi lamento, ma c'è gente che un impiego non ce l'ha.
Mi lamento e spero che il colloquio che avrò giovedì sia positivo. E' un incontro con un'agenzia per un posto di addetto telefonico per le pratiche di sinistri, lavoro dal lunedì al venerdì, chiamate in ricezione per la prima fase di raccolta dati di cui si occuperà un altro ufficio. Però a seguito di questo ci sarà il colloquio con l'addetto alla selezione della banca e poi quello con il responsabile dell'ufficio. Potrei non avere grandi speranze. Ma questo lavoro non lo sopporto proprio più.
venerdì 5 dicembre 2008
Libri e piattini

Un'idea che mi è venuta a proposito del regalo che mi farò per Natale è quella di acquistare dei piattini da dolce/frutta e delle ciotoline da riso/minestra da usare per me sola. Il pensiero di fondo è che in stoviglie mignon le porzioni sembreranno più grandi per cui la dieta non ufficiale che sto seguendo potrebbe subire un'ulteriore svolta positiva, inoltre dei pezzi belli, colorati, avranno sicuramente un buon effetto sul mio umore. Se non trovo un'alternativa, questo è sicuramente un progetto da portare fino in fondo.
Sono invece ancora incerta a riguardo dei volumi di gioco di ruolo da richiedere dalla Spagna per via dei costi di spedizione, che corrispondono a quelli di un testo in più. Questo contraddice il proposito che ho sbandierato in precedenza circa il non acquisto, ma a mia discolpa posso dire che si tratta di testi in lingua qui non reperibili. Mi riservo qualche altro giorno per rifletterci.
C'è bisogno di ordine

Da qualche giorno mi è passata per la mente un'idea confusa, di realizzazione incerta e lontana nel tempo: mi è balzato in petto l'indefinito desiderio di studiare e impegnarmi così da sostenere e superare un esame DELE (il diploma di spagnolo come lingua stranira). La mia preparazione dovrebbe essere genericamente "buona", ma in realtà resto carente in grammatica e produzione orale, benchè legga senza problemi testi non tecnici. Inoltre, poichè non pratico la lingua da circa un anno o più, avevo intenzione di iniziare proprio del livello inicial, però ho ricevuto incoraggiamento e probabilmente mi cimenterò con il mio livello effettivo, l'intermedio. Ho fatto un piccolo test ed il risultato è stato più che soddisfacente, ma davvero non mi sento pronta per l'avanzado, mi incute un timore che non riesco a farmi passare, anche se, forse, basterebbe credere maggiormente nelle mie capacità ed impegnarmi a colmare le lacune.
Ho pertanto fatto pulizia, sia realmente, per quanto riguarda la mia stanza, sia mentalmente. In particolare (o dovrei dire unicamente) ho comprato tre scatole di cartone montabili e ne ho destinate due a contenere i libri che avevo sulla mensola, così da liberarla. Ho poi svuotato lo sportello, che in pratica non uso mai, e vi ho allocato le scatole nei due piani, così da dargli ufficialmente funzione di deposito. Il passo successivo è stato quello di svuotare il ripiano inferiore di un armadio, nel quale avevo lasciato altri scatoloni contenenti libri e testi fotocopiati della mia carriera universitaria. Non ho avuto pietà: tutto quello che avevo risparmiato nelle pulizie precedenti, questa volta l'ho destinato al macero. Ho subito destinato alla raccolta differenziata dei testi delle superiori, mentre invece uno scatolone di fotocopie è ancora in attesa solo perchè, avendo terminato quando orami il sole era scomparso, il freddo intenso ha smorzato la mia voglia di mettere ordine nella mia vita. Altri libri, invece, li ho subito portati, faticosamente, in biblioteca e lasciati nel cestone dei "doni" nella speranza che qualcuno li adotti o che la biblioteca li recuperi. Il lavoro non è ancora del tutto finito, ma ho riallestito la mensola: ora si susseguono in bell'ordine enormi dizionari monolingue, alcuni manuali di gioco di ruolo, materiale vario che forse sarà riselezionato alla prossima stagione delle pulizie, i testi di spagnolo, alcune riviste di cucina e dei libretti, ancora di cucina. Ecco il risultato ottenuto:
Probabilmente non è il massimo dell'ordine, ma mi è stato di immenso aiuto per ritrovare parte della mia identità che per rabbia o capriccio avevo cercato di dimenticare e una sorta di pace interiore. Non so ancora se mi cimenterò davvero con il DELE (l'esame è a maggio), ma sento che ripassare quanto in parte dimenticato può solo essermi utile, soprattutto come soddisfazione personale.
Ho pertanto fatto pulizia, sia realmente, per quanto riguarda la mia stanza, sia mentalmente. In particolare (o dovrei dire unicamente) ho comprato tre scatole di cartone montabili e ne ho destinate due a contenere i libri che avevo sulla mensola, così da liberarla. Ho poi svuotato lo sportello, che in pratica non uso mai, e vi ho allocato le scatole nei due piani, così da dargli ufficialmente funzione di deposito. Il passo successivo è stato quello di svuotare il ripiano inferiore di un armadio, nel quale avevo lasciato altri scatoloni contenenti libri e testi fotocopiati della mia carriera universitaria. Non ho avuto pietà: tutto quello che avevo risparmiato nelle pulizie precedenti, questa volta l'ho destinato al macero. Ho subito destinato alla raccolta differenziata dei testi delle superiori, mentre invece uno scatolone di fotocopie è ancora in attesa solo perchè, avendo terminato quando orami il sole era scomparso, il freddo intenso ha smorzato la mia voglia di mettere ordine nella mia vita. Altri libri, invece, li ho subito portati, faticosamente, in biblioteca e lasciati nel cestone dei "doni" nella speranza che qualcuno li adotti o che la biblioteca li recuperi. Il lavoro non è ancora del tutto finito, ma ho riallestito la mensola: ora si susseguono in bell'ordine enormi dizionari monolingue, alcuni manuali di gioco di ruolo, materiale vario che forse sarà riselezionato alla prossima stagione delle pulizie, i testi di spagnolo, alcune riviste di cucina e dei libretti, ancora di cucina. Ecco il risultato ottenuto:

martedì 2 dicembre 2008
Natale alle porte
Finalmente è arrivato dicembre, con le sue promesse di gioia e serenità. Agogno con trasporto questa festività, che mi colma il cuore di gratitudine e lo spirito di buon umore.
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