giovedì 13 agosto 2009

Bike the bike

L'uso sovversivo della bicicletta.
La libertà di uscire e di correre lungo le strade abbandonate dai pendolari, di partire senza attendere l'arrivo di un mezzo pubblico nelle assolate settimane centrali d'agosto.

Devo trasportare su scale, a braccia, la mia bicicletta: non è stato previsto un deposito riparato condominiale, non c'è spazio nel nostro box. Su e giù per le scale, dal salotto alla strada, dalla strada al salotto. La cantina è inaccessibile e massacrante.

E' troppo pesante, sollevarla affatica, ma sulle strade corre leggera, al ritmo di una pedalata dietro l'altra. Devo attrezzarla, revisionarla: alzare il sellino, dotarla di campanello e di luce. Domani, forse. Benedetto il giorno che ho comprato la catena.

Posso sentire la libertà sotto i piedi.

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